Incontro con l’Anpi di Camposanto, la presidente Baldini: “Oggi come allora resistere significa non lasciarsi sopraffare”
CAMPOSANTO- L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia è attiva e ben radicata su tutto il territorio nazionale: nelle regioni, nei capoluoghi di provincia, nei comuni grandi, piccoli e a volte piccolissimi. Le sedi sparse in tutta Italia sono più di 500, concentrate soprattutto al Nord. Ma ci sono anche sedi aperte all’estero, dall’Argentina alla Repubblica Ceca, da italiani figli e nipoti di combattenti o solo sostenitori dei valori antifascisti.
In tutti questi anni, nonostante l’età, l’Anpi non se n’è stata con le mani in mano, costituendosi parte civile in tutti i procedimenti penali su questioni di discriminazioni e razzismo. Si è schierata contro il terrorismo negli anni Settanta, contro la P2 negli anni Ottanta, contro Tangentopoli e la mafia negli anni Novanta.
Con i suoi 120 mila iscritti - che per ragioni crudelmente anagrafiche include sempre meno partigiani combattenti- e una vigorosa capacità di rinnovamento e riadattamento ai tempi correnti, l'Anpi è più che mai presente e solerte.
L'area della Bassa Modenese non fa eccezione e le sezioni locali dell'Anpi, in stretta collaborazione con scuole, centri giovani e altre associazioni del territorio, divulgano ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale.
Abbiamo incontrato la presidente dell'Anpi di Camposanto, Antonella Baldini.
Come spiegherebbe a un giovane d’oggi cos’è l’Anpi e di cosa si occupa?
L’ANPI è un'associazione fondata dai partecipanti alla Resistenza Italiana contro l’occupazione nazifascista nel corso della seconda guerra mondiale. Nasce a Roma nel 1944 mentre nel Nord Italia la guerra era ancora in corso, è stata eretta in ente morale il 5 aprile 1945 e promuove la custodia e l'applicazione dei valori della Costituzione della Repubblica Italiana, fondandosi sui valori di democrazia e uguaglianza.
In che modo e con quali progetti l’Anpi di Camposanto si avvicina ai giovani?
Da sempre ANPI Camposanto cerca di avvicinarsi alle nuove generazioni attraverso iniziative legate alle celebrazioni del 25 aprile, alla Giornata della Memoria e non solo. Per esempio, abbiamo partecipato all'iniziativa che prevede la consegna di una copia della Costituzione a tutti i neo-maggiorenni del nostro Paese, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale. Inoltre, da ormai sei anni, la nostra sede si trova all'interno del Centro Giovani Fermata 23, a riprova della nostra vicinanza con i più giovani. In collaborazione con i volontari dell'Associazione Fermata 23, abbiamo organizzato percorsi alla scoperta dei luoghi e dei personaggi della Resistenza e, nel 2020, abbiamo sostenuto la realizzazione del murale in onore della partigiana Lucia Sarzi nell'ambito del progetto Quadricromie.
Carla Nespolo ha detto:” In questo momento la cultura è un’arma grande, la memoria un dovere”. Secondo lei, siamo in grado oggi di salvaguardare il testamento della Resistenza?
Carla Nespolo è venuta a mancare poco tempo fa e ne sono davvero dispiaciuta. Guidava l’Associazione Partigiani dal 2017: prima donna eletta a questa carica senza aver fatto la partigiana. Donna che ha sempre lottato per la libertà, per i diritti, per le donne, per i giovani, contro ogni forma di disuguaglianza. Concordo pienamente con quanto ha detto; la cultura è una risorsa fondamentale per combattere quotidianamente qualsiasi forma di intolleranza e sopruso, al di là del credo politico di ognuno. Nostro dovere di cittadini è promuovere la memoria, per salvaguardare la preziosa eredità che ci deriva dalla Resistenza: la libertà. La voglio ricordare con una sua frase: “Essere antifascista oggi significa essere contro il razzismo, contro chi approfitta anche della crisi sociale per far regredire politicamente, culturalmente e moralmente il nostro Paese”.
Sirin Ghribi, 23 anni, è stata da poco eletta presidente dell’Anpi di Castel Bolognese. La sua elezione ha diviso un po’ l’opinione pubblica. Lei cosa ne pensa?
Penso che sia una cosa meravigliosa che una ragazza così giovane venga eletta a capo di una associazione e soprattutto di una associazione che promuove valori di democrazia e uguaglianza come ANPI. A Sirin va il mio augurio di poter trovare terreno fertile per coltivare i suoi ideali, lasciandosi alle spalle sterili polemiche.
La Ghribi ha dichiarato: "Partigiano è chi lotta per i diritti, si può essere partigiani anche oggi”. E’ d’accordo con questa affermazione?
Esistono tante forme di Resistenza, non solo quella condotta dai partigiani durante la guerra. Anche se abitiamo nella parte fortunata del mondo, ogni giorno ci troviamo davanti ad ingiustizie e persone private dei diritti fondamentali. Come afferma giustamente Sirin, oggi come allora resistere significa non lasciarsi sopraffare e combattere a fianco di chi non ha voce.
In molti dicono che in Italia si respiri, politicamente parlando, una “brutta aria”. Il clima attuale è stato definito vicino - per certi versi - a quello che un secolo fa ha portato alla nascita del fascismo. Pensa sia un’esagerazione?
I fatti di cronaca e le tendenze politiche degli ultimi anni dimostrano chiaramente che l'Italia vive un'epoca di derive verso "nuovi fascismi" e forme e tendenze antidemocratiche, basti pensare alle tante manifestazioni di xenofobia e sessismo di cui si sente parlare quotidianamente. Sta a noi restare vigili, impegnarci e tenerci informati tenendo aperto il dialogo affinché le nuove forme di fascismo non trovino spazio e terreno fertile. Dobbiamo continuare a mettere in atto i valori della nostra Costituzione e credo che debba esserci, sempre, una Resistenza oggi.


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