In Emilia-Romagna rifugi più moderni e sicuri per cani e gatti abbandonati anche nella Bassa
Rendere più moderni, ampi e sicuri i canili e i gattili dell’Emilia-Romagna, ma anche realizzare nuovi rifugi, di piccole dimensioni e di ricovero temporaneo, per gli animali domestici abbandonati in attesa di adozione.
A questo obiettivo guardava il bando della Regione rivolto a Comuni e Unioni di Comuni con una popolazione superiore a 50 mila abitanti, di cui la Giunta ha in questi giorni approvato la graduatoria: tutti gli 11 progetti che rispondevano ai requisiti richiesti riceveranno un cofinanziamento del 50%, per un ammontare complessivo di oltre 600 mila euro di risorse regionali (609.160 euro).
Due le linee di intervento previste: o lavori di ammodernamento delle strutture - di proprietà comunale - e di miglioramento complessivo delle loro condizioni igienico-sanitarie; oppure la realizzazione di nuovi rifugi temporanei, purché in terreni di proprietà dei Comuni, per accogliere animali di affezione abbandonati, contrastando così il fenomeno del randagismo.
“In attesa di superare questa emergenza sanitaria, non possiamo dimenticare gli animali domestici, soprattutto quelli che vivono nei rifugi o liberi sul territorio- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. I canili e i gattili sono servizi pubblici essenziali, previsti per legge, che anche durante questi mesi difficili non hanno interrotto la loro attività per garantire il benessere degli animali e accogliere quelli abbandonati in attesa di un nuovo padrone. Grazie a queste risorse, che renderanno le strutture di ricovero più moderne e sicure dal punto di vista igienico-sanitario, potrà proseguire con maggiore efficacia il loro importantissimo lavoro”.
L’assegnazione delle risorse ai Comuni proprietari di canili e gattili
I 609 mila euro messi a disposizione della Regione per co-finanziare i progetti saranno così suddivisi tra Comuni e Unioni di comuni: per quanto riguarda la provincia di Parma (Unione dei Comuni di Valle Taro e Ceno 24.844 euro); provincia di Reggio Emilia (Comune di Reggio Emilia 145 mila euro); provincia di Modena (Comune di Modena 58.873 euro, Comune di Carpi 75 mila euro, Unione dei Comuni modenesi – Area nord 61.540 euro); provincia di Bologna (Comune di Loiano 15 mila euro e Comune di Budrio 3.900 euro); provincia di Forlì-Cesena (Comune di Forlì 125 mila euro e Comune di Cesena 75 mila euro); provincia di Ravenna (Comune di Ravenna 10 mila euro e Comune di Cervia 15 mila euro).
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