Fiumi, parlamentari M5S: “Regione, Provincia e AIPO hanno dimenticato la prevenzione”
“Quella che un tempo era reale emergenza, cioè condizione eccezionale, oggi è la regola, costante e immancabile. La situazione dei fiumi del nostro territorio, come hanno dimostrato i fatti dei giorni scorsi, non lasciano dubbi: Regione, Provincia e Aipo hanno abdicato completamente alla prevenzione. Ma la gente è stanca dell’elemosina post-danno, la gente vuole stare tranquilla a casa propria senza dover temere a ogni stagione una minaccia”: così i parlamentari modenesi del Movimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani, Gabriele Lanzi, Stefania Ascari e Vittorio Ferraresi.
E partirà la richiesta rivolta al ministro dell’ambiente Sergio Costa affinché chieda conto agli enti locali e territoriali di quanto accaduto.
“Sull’esondazione del fiume Panaro sto infatti preparando una interrogazione che inoltrerò al ministro Costa, poiché pare che l’argine abbia ceduto proprio in un punto già segnalato per la sua fragilità. Auspico che gli enti preposti vorranno chiarire almeno al ministro i motivi per cui non si è provveduto a una adeguata progettazione e a interventi per risolvere il problema”: aggiunge la senatrice Mantovani.
“Più in generale, sia per il Secchia che per il Panaro sono mancate le opportune progettazioni in grado di prevenire le alluvioni con un tempo di ritorno di 200 anni e occorre impegnarsi a fondo su questo, ripensando gli interventi seguendo il metodo scientifico e tenendo conto dei più recenti studi condotti dagli esperti in materia” proseguono i parlamentari M5S.
“Uno degli aspetti che va assolutamente e finalmente considerato, cosa che finora non si è fatta in modo opportuno, è quello della portata originale dei due fiumi: se la si trascura non si riuscirà a individuare la soluzione più efficace per evitare piene e alluvioni con tempi di ritorno di 50 e più anni” aggiungono i parlamentari.
“Non siamo per nulla soddisfatti di come la Regione Emilia Romagna ha gestito in tutti questi anni la progettazione e gli interventi di manutenzione sui fiumi, così come evidentemente non lo sono i comitati cittadini, che seguono con apprensione e competenza la questione”.
“Ormai queste situazioni non sono più eccezionali, praticamente siamo costantemente nell’emergenza e assistiamo a esondazioni a intervalli brevi. Riteniamo fondamentale che i finanziamenti del Recovery Fund vengano destinati anche al dissesto idrogeologico seguendo le indicazioni della comunità scientifica, che ha in sé le opportune competenze. E la politica deve capire che è ormai necessario considerare gli studi scientifici come base per le decisioni da assumere, per renderle più efficaci e in grado di dare veramente risposte ai problemi dei cittadini” dicono i parlamentari.
“E tutta la nostra solidarietà va alla popolazione colpita, che oggi si ritrova in gravissimo disagio, colpita nelle abitazioni e nelle attività produttive» concludono i pentastellati.
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