Bomporto, Sorbara, Medolla, urgono provvedimenti contro gli odiatori di cani
BOMPORTO, SORBARA - Segnalazioni di cibo avvelenato all'area cani arrivano da Sorbara, frazione di Bomporto. A farne e spese è stato Airon, un bellissimo pastore tedesco che ha avuto la sfortuna di imbattersi in una polpetta che gli ha stroncato la vita. Grande indignazione e rabbia sul gruppo "Sei di Sorbara se..." dove in molti sono intervenuti, invocando anche un più rigido controllo e una maggior risposta dal Comune, con un sistema di videosorveglianza nell'area.
"Io porto sempre la mia, per fortuna in questi giorni di pioggia non l’ho portata o potrebbe essere accaduto a noi" ha detto una cittadina. "Conoscevo Airon e sono davvero dispiaciuta e arrabbiata! È dal lockdown che qualcuno mette bocconcini avvelenati in giro per Bomporto e Sorbara per avvelenare gli animali e non è possibile che sapendo l’esistenza di una problematica così grande non siano state messe telecamere o altri sistemi di protezione vicino all’area cani, zona sensibile con gente del genere in giro."
Va ai suoi padroni il dispiacere della redazione di Sul Panaro per la perdita di Airon.
MEDOLLA - A Medolla, un episodio grave e inquietante è avvenuto invece a privati: riportiamo la testimonianza.
"Scrivo questo post soprattutto per chi ha dei cani: ieri abbiamo trovato in giardino una busta nera con dentro del veleno per topi che ci ha avvelenato i nostri 3 cani. Nonostante abbiano ingerito il veleno ce siamo accorti e li abbiamo portati immediatamente dal veterinario. Ora stanno bene ma prestate attenzione perché se dovesse succedere (spero con tutto il cuore che non capito a nessuno) a qualcun altro questo veleno provoca emorragie interne e il cane muore dopo giorni soffrendo malamente. Purtroppo non so chi abbia avuto questa idea malsana ma l’importante è la salute dei miei cani. Fate passaparola. Grazie"
Ricordiamo OGNI VOLTA: "l’uccisione di animali (domestici e non) è un reato e l’autore di questi gesti, se individuato, subisce una condanna. Il codice penale (art. 544-bis) punisce infatti l’uccisione di animali «per crudeltà o senza necessità» e spargere polpette avvelenate allo scopo di uccidere animali rientra perfettamente tra le fattispecie penalmente rilevanti. Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte dal veleno si configura comunque il reato di maltrattamento (art. 544-ter), punibile con la pena della reclusione sino a 18 mesi. Se invece l’animale non solo soffre ma come spesso accade muore solo dopo una lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravato dalla morte, per il quale è previsto un aumento di pena.
Come comportarci se notiamo qualcosa di sospetto? È importante sapere che ogni volta che passeggiando con il nostro amico a quattro zampe notiamo esche sospette, dobbiamo immediatamente allertare il Comune, che provvederà a porre un avviso ai cittadini di sospetto avvelenamento, facendo intervenire le autorità sanitarie (ASL, USL, ATS in base alle regioni) per prelevare campioni e verificarne l’effettiva pericolosità. Se si scoprirà che quel cibo era realmente avvelenato, il Comune e le autorità sanitarie dovranno provvedere a bonificare la zona, per evitare che le esche avvelenate possano arrecare pericolo agli animali." [fonte Animal Law]
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