Dove finiscono gli oggetti smarriti dei mirandolesi?
MIRANDOLA- Biciclette, documenti e chiavi: questi gli oggetti smarriti con più frequenza dai mirandolesi e che, con un po' di fortuna, finiscono all'ufficio oggetti smarriti del comune di Mirandola.
"I cittadini
spesso pensano che un oggetto smarrito si materializzi automaticamente in ufficio, ma non è così". Ad "aprirci le porte" dell'ufficio di via Giolitti, è la referente Mara Bega che, tra i vari spostamenti di mansioni, coordina il servizio da settembre 2004. "Il ruolo spesso non intravisto in questo servizio- spiega la dottoressa - è quello di mettersi in ascolto dell'altro. Chi telefona o si presenta in ufficio per chiedere un mazzo di chiavi, spesso ha il timore che qualche malintenzionato con quel mazzo di chiavi possa entrare in casa. Il mio compito è dare chiarimenti, ma anche rassicurare".
Una volta smarriti, biciclette e chiavi, sono beni che raramente vengono poi reclamati. Quale è il loro destino in magazzino, trascorsi i dodici mesi?
"Per le biciclette è stata fatta in passato una donazione alla Cooperativa sociale La Zerla, che si occupa poi di rigenerarle - spiega la dottoressa Bega - e in occasione del terremoto sono state destinate ad alcuni servizi decentrati, per consentire la mobilità sostenibile degli impiegati. Al momento disponiamo di circa una trentina di biciclette per le quali sono scaduti i termini, spetterà all'amministrazione comunale valutare come impiegarle".
"Per quanto riguarda le chiavi invece, ogni due anni il servizio provvede alla ricognizione (tenuto conto che ogni oggetto viene catalogato con data e luogo di ritrovamento) e poi allo smaltimento".
Ma cosa deve fare un cittadino per rientrare in possesso dell'oggetto smarrito?
"Innanzitutto verificare che l'oggetto smarrito sia nelle disponibilità del servizio. Perché questo accada devono concretizzarsi una serie di eventi: prima di tutto occorre che qualcuno lo trovi (se un oggetto viene rubato, difficilmente verrà abbandonato da qualche parte) e si adoperi successivamente per la riconsegna, animato dal suo senso civico. Per fare questo il cittadino deve ovviamente essere a conoscenza del servizio".

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