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29 Giugno 2025
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“riConcordia”, il futuro del centro storico fra hi-tech e sostenibilità ambientale.

Concordia - Un traguardo temporale chiaro e un progetto di ampio respiro. Questi i cardini fondamentali di "riConcordia", la strategia ideata dall'amministrazione comunale, finalizzata al completamento della ricostruzione del centro storico entro il 2024. Gravemente ferito dal sisma del 2012, oggi il cuore della cittadina sul Secchia appare un uniforme continuum di cantieri, che avvolgono i simboli identitari della comunità: dal Teatro del Popolo alla chiesa, passando per il municipio, il quasi decennale work in progress è evidente. E proprio questi otto anni che ci separano dal 2012, risultano alla cittadinanza concordiese un tempo lunghissimo, in cui le ferite del terremoto si sono sedimentate e stratificate, nascoste agli occhi unicamente dalle schiere ininterrotte di impalcature.

In questo senso, "riConcordia" si pone come volano della ricostruzione, sia degli edifici che del senso di comunità legato a questi: lo ha sottolineato il sindaco Luca Prandini, che nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, ha designato appunto i cittadini concordiesi come gli interpreti primi della strategia di rinascita. Il primo cittadino ha spiegato anche come i giovani giocheranno un ruolo imprescindibile in questa fase, avanzando proposte ed idee grazie alla voce di due consiglieri delegati, Katia Pedrazzoli ed Edoardo Samain. "Dobbiamo lasciare il Novecento alle nostre spalle," ha confermato l'assessore al patrimonio urbano Aldo Stefanini "e guardare al 2050. Il centro storico del futuro sarà sostenibile e tecnologico. Questo non significa cancellare il nostro passato rurale, ma riattualizzarlo in una prospettiva nuova."

"riConcordia", approvata all'unanimità dal consiglio comunale, vede l'interazione di diversi soggetti sociali e produttivi, fra cui Cna, Lapam e Confartigianato. L'obbiettivo è quello di valorizzare la capacità di fare impresa, al fine di ricucire un tessuto economico forte e innovativo nel cuore di Concordia. Maestranze e saperi che si incontrano dunque, in una sinergia virtuosa da cui non può rimanere esclusa l'urbanistica: e proprio in qualità di esperto di tale disciplina, Paolo Verri, ideatore di "Matera capitale europea della cultura 2019", verrà coinvolto dall'amministrazione comunale nel processo di riqualificazione. "Concordia presenta delle possibilità notevoli.", ha affermato l'urbanista " La sua posizione è strategica rispetto all'EuroVelo 7, la ciclabile che collega Capo Nord a Malta. Questo significa un indotto turistico potenzialmente significativo: occorre ripensare un centro storico capace di catalizzare le eccellenze del territorio, dalla tradizione gastronomica alle peculiarità tecniche e industriali."

"riConcordia" si snoda in quattro tappe fondamentali: dopo una prima fase di mappatura degli spazi disponibili, si procederà con la selezione di attività produttive e commerciali desiderose di insediarsi nei compendi architettonici già recuperati. Gli esercenti potranno avvalersi di fondi di carattere regionale, nazionale ed europeo. La terza e la quarta tappa vedranno invece il coinvolgimento attivo della cittadinanza, in un continuo interscambio di idee e proposte. "Il fulcro del progetto è la partecipazione" ha concluso Prandini "solo con il contributo di tutti potremo lasciare alle nuove generazioni una Concordia finalmente rinata".

   
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