Mirandola, il restauro del Duomo e il centro storico del futuro: una sfida di livello europeo.
MIRANDOLA - Si terrà sabato 10 ottobre, presso i giardini dell'ex Cassa di Risparmio della città pichense, il convegno "Il restauro del Duomo di Mirandola. Un progetto fra storia e futuro". La giornata di studi, presentata dall'assessora Marina Marchi, dalla vicesindaca Letizia Budri e dal responsabile del Centro Documentazione Sisma Paolo Campagnoli, prevede interventi di alto valore tecnico-scientifico, che verteranno appunto intorno al tema della ricostruzione della più significativa chiesa mirandolese.
In effetti, il Duomo ha conosciuto un restauro assolutamente innovativo, capace di intersecare il recupero dei materiali storici con tecnologie all'avanguardia, in un'inedita armonizzazione di antichità e contemporaneità. Come ha spiegato l'archeologo Campagnoli, l'intervento è risultato complesso, appunto per la stratificazione di "epoche" che caratterizzano la struttura:
Un archeologo lo sa bene, più si scava, più si incontrano reperti e tracce storiche degne di note. Nel corso della ristrutturazione, abbiamo dovuto tenere conto di molti elementi, in una continua ricerca di equilibrio fra il rispetto dell'antico e l'ottimizzazione della struttura agli standard attuali.
Sulla stessa lunghezza d'onda, Letizia Budri, che ha sottolineato come la città sia ormai rinata dal punto di vista economico-produttivo, mentre ancora molto resta da fare per il patrimonio artistico:
Il centro storico di Mirandola è un compendio architettonico complesso, il cui restauro richiede valutazioni attente. Con la fine del 2021, si scioglierà la task force che si è occupata della ricostruzione post sisma: se le attività produttive sono già da tempo tornate a pieno regime, è necessario invece mantenere alta l'attenzione riguardo il recupero dei monumenti mirandolesi, e, in questo senso, la giornata di sabato sarà fondamentale. Dobbiamo essere consapevoli che, per ultimare il restauro del centro storico, occorrono ancora alcuni anni.
Al momento, i paesi del cratere sismico emiliano costituiscono uno dei più grandi cantieri del Continente, e la loro ricostruzione appare un'occasione di portata storica: si tratta di una sfida notevole anche per i professionisti e per le maestranze del territorio, che si trovano a far fronte a situazioni inedite, in cui occorre sviluppare tecniche e soluzioni nuove. Al restauro, bisogna però accompagnare anche una nuova visione "dell'abitare", proprio per mantenere i centri città nuclei vitali e non solo "bei biglietti da visita". A questo proposito, Paolo Campagnoli ha dichiarato:
Dobbiamo evitare che Mirandola conosca lo stesso destino di Venezia, il cui centro si è svuotato dalla residenzialità. Il centro storico deve restare il cuore vivente della città. Stiamo conoscendo una rivoluzione nel modo di vivere e di lavorare: il nostro centro storico dovrà essere in grado di fare proprio questo grande cambiamento.
Una sfida complessa dunque, che, se giocata bene, potrà riportare Mirandola al proprio status di piccola capitale rinascimentale, recuperando vitalità e bellezza.

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