Eleonora Goldoni, l’attaccante finalese che ha conquistato la serie A:”Ho cambiato maglia per giocare di più”
FINALE EMILIA - Classe 1996, una bellezza acqua e sapone e un gran talento in campo: stiamo parlando della finalese Eleonora Goldoni, ex attaccante dell'Inter Women ora al Napoli. Non soltanto una promessa del calcio ma anche una piccola star dei social network (con i suoi 200 mila follower) e una scrittrice in erba con l'autobiografia pubblicata da poco con la Mondadori.
Ha cominciato a giocare a calcio piccolissima con il Finale Emilia, che è la sua città natale. Che rapporto ha con il territorio della Bassa?
Il territorio della Bassa ha segnato la mia infanzia, ho ancora tanti amici li. A Finale ho iniziato a tirare i primi calci al pallone, ogni tanto ritorno perché sono molto legata alla mia città natale.
Dal tesseramento con il New Team Ferrara nel 2009 ne ha fatta di strada: prima l’Inter e adesso il Napoli. Se lo aspettava?
Giocare in serie A è sempre stato il mio desiderio più grande, non lo nego. Il sogno ha cominciato a prendere forma dalle prime convocazioni con la nazionale under 15. Però giocare nella mia squadra del cuore è stato veramente inaspettato.
Da grandissima tifosa neroazzurra, come ricorda la chiamata della divisione femminile dell’Inter?
È stata un emozione indescrivibile, anche perché avevo già avuto contatti con altre società, ma quando è arrivata la proposta dell’ Inter non ho saputo dire di no, tra gioia e stupore mia e di mio papa grande tifoso nero azzurro. E' stato lui che mi ha trasmesso questa passione
Ha lasciato il club neroazzurro dopo una sola stagione, come mai questa scelta?
È stato un anno moto difficile, non solo per me, ma per tutta la squadra, appena approdata nella massima serie, con il grande impatto tra serie A e B e con molti innesti nuovi da rodare! Ho scelto di cambiare maglia per poter giocare di più in una società nuova con grandi ambizioni.
Ha da poco pubblicato con la Mondadori il libro “Preferisco i tacchetti”, il cui ricavato andrà in beneficenza. Come è nato il progetto?
La casa editrice Mondadori si è interessata alla mia storia proponendomi di scrivere un libro a quattro mani con Alessia Tarquinio (giornalista Sky e mia grande amica). Ancora adesso faccio fatica a crederci, però sono felice di averlo fatto, con l’intento di aiutare il prossimo e di inspirare tante mamme e bambine ad avvicinarsi a uno sport in ascesa come il calcio femminile. Nel libro parlo della mia storia a 360 grandi, della mia fede, della mia famiglia, dei miei viaggi e soprattutto di calcio e passione.
Quanto è difficile diventare calciatrici professioniste in Italia e quante volte si è sentita dire “è roba da uomini”?
Fino a qualche anno fa questa frase l’ho sentita dire parecchie volte, come quando ero piccola e giocavo con i maschi e immancabilmente i ragazzini delle squadre avversarie ridevano perché ero una femmina. Ma a fine partita tornavano piangendo dai genitori perché gli avevo fatto almeno un paio di gol! Purtroppo non siamo ancora riconosciute come professioniste e i nostri stipendi, a volte, ci costringono a fare un secondo lavoro. Ma i nostri impegni sono uguali a quelli dei nostri colleghi maschi. Il movimento del calcio femminile,dopo i mondiali in Francia nel 2019, ha avuto un grande impatto mediatico. Siamo quindi molto speranzose in un cambiamento e sempre più vogliose di far vedere quanto è bello questo sport visto anche in rosa.




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