San Felice e i disagi a scuola, il Comune si difende e replica: “Attacco strumentale e becera propaganda”
SAN FELICE SUL PANARO - Pulmino saltato, la scuola chiude prima e le file per entrare. Genitori di San Felice in crisi di nervi. Si scalda il dibattito su quanto sta accadendo alle scuole di San Felice in cui ha un ruolo il Comune, dall'asilo nido alla primaria passando per la scuola materna pubblica. Dopo le dimissioni dell'assessora alla scuola Simonetta Calzolari, che ha gestito il tutto per circa un anno abbandonando il fronte e i suoi problemi a un mese dall'inizio della scuola, l’Amministrazione comunale di San Felice sul Panaro replica al segretario del Pd di San Felice Nicolò Guicciardi e al segretario Gd Bassa modenese Matteo Silvestri che avevano parlato di fallimento su tutti i fronti.
«Ancora una volta il Pd di San Felice sul Panaro attacca l’Amministrazione comunale in modo strumentale, limitandosi alla solita becera propaganda. Stavolta però sbaglia decisamente il bersaglio perché il Servizio scuola è stato conferito dalla precedente Amministrazione comunale all’Unione Comuni Modenesi Area Nord, il cui assessore di riferimento è il sindaco di Concordia Luca Prandini. Appare ad ogni modo decisamente meschino approfittare di una situazione di straordinaria emergenza che sta colpendo tutta Italia (basta sfogliare un quotidiano), perché ovunque ci sono disagi più o meno marcati, per fare polemica. Paragonare poi Comuni diversi, con realtà e situazioni profondamente differenti (dalle strutture al numero di bambini alle dirigenze scolastiche) dimostra di non sapere proprio cosa vuol dire amministrare. L’attuale Amministrazione, come già ampiamente comunicato in più sedi, anche attraverso i social del Comune, ha deciso che il doposcuola si farà direttamente nelle scuole cittadine, in luoghi sicuri e sanificati, risolvendo in questo modo anche l’annoso problema del trasporto. Questo è il coraggio del cambiamento ed è una bella accelerazione rispetto al passato, visto che non si era mai osato farlo in precedenza. Il doposcuola, con personale qualificato, sarà gestito da associazioni, cooperative o aziende specializzate, selezionate con apposito bando e successivamente monitorate dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Il Nido a San Felice sul Panaro è iniziato il 14 settembre e non il 9 settembre, parliamo di due giorni lavorativi effettivi di differenza, perché lo ha deciso l’Unione Comuni Modenesi Area Nord e non il Comune di San Felice che si era detto pronto ad aprire già il 9 settembre. Per gli interventi nelle scuole cittadine sono stati spesi circa 70 mila euro e tutti gli edifici erano pronti e sicuri il giorno dell’avvio delle scuole, nonostante i protocolli Covid fossero arrivati solo nell’agosto scorso, di cui l’ultimo addirittura il 21. Per quanto riguarda infine le aule lettura della biblioteca si è deciso, stante l’incertezza del momento, di legare la loro riapertura all’avvio dell’anno scolastico, una volta che fossero stati ben definiti i protocolli Covid».LEGGI ANCHE: San Felice, Guicciardi e Silvestri: “Scuola, fallimento Giunta Goldoni” “Dimissioni assessori giungono nel peggior momento possibile” Pulmino saltato, la scuola chiude prima e le file per entrare. Genitori di San Felice in crisi di nervi
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