Cgil Modena: “La nostra evasione fiscale è un nostro “antico” maxi virus troppo poco curato”
Giusto e comprensibile l'ampio commentare del più consistente e storico contributo europeo, record per l'Italia, di ben 209 miliardi a sostegno della ricostruzione post covid.
Bisognerebbe però insistere, discutere e valutare ben di più sull'urgente contrasto all'eccessiva e duratura maxi evasione fiscale in Italia, altro nostro record nero.
Siamo il primissimo Paese in Europa, con circa 108 miliardi evasi/rubati allo Stato e a chi lavora ogni anno ! Come dire, in soli due anni i nostri evasori si mangiano il maxi contributo europeo.
Numeri duri e concreti che dovrebbero pilotare strutturali riforme istituzionali, economiche e sociali.
Dati sconcertanti che invece permangono, confermati da una straordinaria risposta - dopo un faticato iter - del Comando generale della Guardia di Finanza, che in questo metà settembre ha consegnato "all'istanza di accesso civico" presentata da loro colleghi a nome di FICIESSE, l'associazione nazionale Finanzieri Cittadini e Solidarietà, sostenuta dalla Cgil e dal sindacato pensionati Spi (in allegato frontespizio della delibera del Comando generae GdF).
La preziosa novità ottenuta col decreto N°33 del 2013, consente alle organizzazioni rappresentative di richiedere l'accesso civico, cioè la conoscenza, ai dati di interesse pubblico definiti dalle istituzioni ed enti pubblici.
E' così che, senza voler fare nomi e cognomi, abbiamo avuto dalla Guardia di Finanza nazionale i "dati meramente numerici" relativi ai risultati del prezioso lavoro dei Finanzieri, nel corso dell'intero 2019, per il contrasto all'evasione fiscale e contributiva (a danno dei lavoratori).
In particolare, abbiamo i dati, provincia per provincia, di sei regioni significative, dal Nord al Sud: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia.
Una pesantissima foto che ci butta addosso, in ogni nostra provincia, il quadro evasivo e dello sfruttamento del lavoro, aggiornando il "... numero di evasori totali, lavoratori in nero, lavoratori irregolari, datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera in nero o irregolare, scoperti dalla Guardia di Finanza nel 2019"...dati purtroppo ancora in crescita.
- In Emilia Romagna siamo la 5° regione per "evasori totali scoperti" : N° 653. Con BO al primo posto, seguita da RA e MO.
- Siamo però la 2° regione per "lavoratori irregolari scoperti" : N° 1923 e con Modena sul podio nero, seguita da FO e RA.
- Per la parte dei "lavoratori in totale nero", la classifica grigia rivede Modena al primo posto, e poi Ravenna e Rimini.
- La tabella che classifica i "datori di lavoro che utilizzano manodopera irregolare e nero" ,vede la nostra regione al 5° posto con 473 imprese colpevoli e sul podio nero sempre le province di MO,seguita da RA e poi RN.
- Siamo la 3° regione per le ditte che "evadono IVA", con il peggio nelle province di Modena e poi RE e FE .
- Infine, grazie all'antivirus-evasione, siamo la 1° regione per il "valore dei sequestri preventivi eseguiti per recupero dai reati tributari" con ben 100,4 milioni e con le tre province di Bologna, poi Modena e Rimini,che spiccano per i 2/3 dei sequestri !
Può darsi che la pesantissima "operazione Billions" in questi giorni in corso nel reggiano, cambierà la prossima graduatoria evasiva delle nostre province.
Ben sappiamo che è poi da queste pratiche disoneste, che si alimenta il riciclaggio illegale e l'ingresso malavitoso, anche nei nostri territori.
E' perciò ben chiaro che a fianco ed a sostegno del lavoro prezioso degli Enti/Corpi statali addetti alla lotta antievasione, è fondamentale e decisiva l'attività di prevenzione vera e socialmente efficace, da parte delle istituzioni territoriali, delle associazioni imprenditoriali, del sindacato e della rete delle organizzazioni sociali.
Allora, i Tavoli regionali e sopratutto provinciali sulla legalità e contrasto alle infiltrazioni - con Prefetti, Enti Locali, Rappresentanze delle imprese, Sindacati - devono occuparsi di questo quadro dannosamente evasivo e di economia irregolare, con ancor più convinzione ed efficacia, per introdurre nel governo dei territori misure di contrasto e prevenzione diffusa che spinga la cultura imprenditoriale, ben radicata nei nostri territori, ad isolare il lavoro irregolare e l'economia illegale.
Urgono perciò tavoli di approfondimento e confronto in ogni Provincia, per valutare i settori economici e produttivi più esposti alle irregolarità fiscali e contributive.
Ciò sarà molto più urgente e necessario nella lunga e pesante fase di fuoriuscita dalla crisi post-virus.
Accanto alla dura quotidianità del Sindacato nel contrasto dello sfruttamento da lavoro nero, deve crescere l'azione di Confindustria e di tutte le rappresentanze delle imprese, dei professionisti e consulenti.
Poi, Regioni e Governo - basta coi condoni e/o pace fiscale - devono urgentemente spingere per riportare i Comuni ad essere i primi segnalatori degli evasori che vivono nei loro territori. I Comuni possono vederli in diretta e, grazie ad una giusta legge, devono segnalarli alla Agenzia delle Entrate, incassando poi il 100% di quanto lo Stato recupererà grazie a quelle segnalazioni.
I nostri Comuni emiliano-romagnoli restano al primo posto nazionale per N° di segnalazioni inviate ed incassi recuperati, però...in soli tre anni sono calati di un terzo i nostri Comuni segnalanti e le cifre recuperate !
Riflettere bene ed agire con urgenza per invertire questa dannosa discesa che infetta anche la nostra reale democrazia.
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